Di fondamentale importanza all’interno del progetto CELAVIE è la formazione di figure che possano fungere da vettori per la diffusione dell’importanza ecologica, economica e commerciale della cellula, delle teorie di costruzione della stessa e del suo utilizzo pratico, in modo da ampliare in maniera esponenziale l’eco del progetto.
Al fine di promuovere un’adeguata formazione, che tenga conto delle tecniche di divulgazione e della complessità scientifica e tecnica della cellula, si è scelto di affidare il compito della formazione ad un comitato, costituito su base volontaria dai promotori del progetto dotati delle competenze necessarie a formare gli apprendisti.
Tale comitato è costituito dal Professore Maurilio Caracci (CORERAS – BP), esperto in comunicazione e divulgazione; dalla Dottoressa Angela Cuttitta (CNR – PP1), Primo Ricercatore del CNR-ISMed, Responsabile Scientifico del progetto ed esperta in divulgazione scientifica; dalla Dottoressa Marianna Musco (CNR – PP1), Ricercatore del CNR-ISMed ed esperta in divulgazione scientifica.
A seguito della sua costituzione e su proposta del Professore Caracci, il comitato ha individuato nel festival dell’Innovazione “Jazz’Inn”, tenutosi a Scopello (TP) il 28/09/2023, il luogo per la selezione delle categorie di beneficiari della formazione.
Questa rassegna nazionale, infatti, riunisce grandi aziende, enti locali, start up, investitori scuole e ricercatori con i suoi tavoli di lavoro e dibattiti tematici, tutti accomunati dalla ricerca dell’eccellenza nell’innovazione tecnologica e sociale.
Il maggiore impatto riscontrato dal progetto è stato con le scuole, le quali hanno individuato nel progetto uno strumento in grado di produrre una formazione tecnologica (impiantistica; stazione meteorologica, energia solare), biologica (cicli vitali, accrescimento degli organismi, alimentazione dei pesci, controllo dei parametri chimico-fisici dell’acqua per piante ed animali), sulla sostenibilità (autoproduzione di cibo; lotta allo spreco; conoscimento dei tempi di crescita delle piante e dei pesci) ed etico-etologica (il prendersi cura degli animali e delle piante cercando di evitare fonti di stress).
Docenti e studenti hanno evidenziato come l’istallazione di cellule presso le strutture scolastiche costituirebbe un beneficio didattico, ecologico e culturale per la scuola e per gli allievi, ottemperando alle richieste di relisilienza e di sostenibilità avanzate dall’Agenda 2030.
Pertanto si è deciso di indirizzare la formazione ai futuri docenti, e dunque alla facoltà si scienze della formazione.
Il progetto ed il percorso formativo sono stati presentati agli studenti di Scienze della formazione primaria della LUMSA di Palermo, frequentanti il corso di Didattica delle Scienze Naturali: di questi, i 25 studenti che hanno manifestato l’interesse a partecipare al corso di formazione sono stati selezionati come apprendisti e al termine del corso è stato consegnato loro un attestato di partecipazione.
La formazione è stata strutturata in seminari esplicativi, tenuti dal personale CNR competente, e dalla partecipazione alla conferenza di chiusura del progetto in cui si è potuta apprezzare appieno la cooperazione scientifica dei due paesi.
Una sessione di Q&A ha seguito ciascun seminario, ed è terminata in un dibattito inclusivo nel quale gli studenti hanno potuto proporre modalità applicative in ambito scolastico dei temi trattati relativamente alla Cellula.
Durante il primo seminario è stato presentato il Progetto Interreg Italia-Tunisia 2014-2020 ed il tipo di finanziamento; ci si è addentrati dunque nel Progetto Celavie, descrivendone gli obiettivi, primo tra tutti quello di realizzare una rete sostenibile di cooperazione tra i soggetti di ricerca dei due paesi, e a seguire la sperimentazione di innovazione nei processi produttivi agricoli e la conseguente influenza nelle politiche economiche interne alle due regioni.
E’ stata descritta in breve la struttura della Cellula ed il suo funzionamento attraverso un sistema integrato animali-piante, al fine di evidenziare il carattere di sostenibilità del sistema: sono state evidenziate le caratteristiche di eccellenza della Cellula, ovvero il ridotto consumo di acqua, l’autonomia energetica, la sua trasportabilità, le condizioni di accrescimento controllate ed il regime produttivo biologico. In ultimo, sono stati evidenziati gli ambiti di applicazione socio-economica, all’interno dei quali si colloca la Cellula: ambito didattico, della transizione ecologica, di digitalizzazione dei dati e delle città sostenibili.
Il secondo seminario ha trattato le componenti strutturali e meccaniche del sistema, e la stazione meteorologica. È stata spiegata la scelta del contenitore monoblocco per la semplice trasportabilità con i più comuni mezzi di trasporto (gommati, treni, navi); è stato descritto il sistema di irrigazione dei letti di crescita dei vegetali in assenza di terra e fertilizzanti, grazie al ricircolo dell’acqua reflua delle vasche di allevamento dei pesci: sono state descritte le pompe a rotore magnetico ad alta efficienza che creano il flusso d’acqua. È stata descritta la struttura della vertical farm, con i letti di crescita delle piante alloggiati sui ripiani superiori, dotati di luci a led per l’ottimale regolazione del fotoperiodo, le vasche di allevamento nei ripiani inferiori, ed un sistema di sensori interni al circuito per la misurazione in loco e da remoto dei parametri chimico-fisici del sistema. È stato descritto il sistema di filtrazione dell’acqua, costituito da materiali inerti capaci di trattenere le particelle più grosse, da un protein skimmer in grado di depurare l’acqua dagli oli e materiali di scarto e dal bioreattore (o filtro biologico) capace di convertire i prodotti di scarto degli animali in sostanze meno pericolose per le piante. È stato descritto il sistema fotovoltaico di autoproduzione e accumulo energetici, che alimenta la Cellula rendendola energicamente autosufficiente, e il sistema di climatizzazione interno alla Cellula, di cui parte integrante è la coibentazione della struttura; successivamente è stata descritta la stazione meteorologica, finalizzata al monitoraggio del clima esterno in funzione della gestione energetico-climatica del sistema.
Il terzo seminario ha trattato la scelta, il mantenimento ed il monitoraggio della componente biotica. Sono state esplorate le specie animali più comunemente utilizzate in acquaponica, analizzando le caratteristiche fisiologiche più importati per la selezione di specie resistenti: tolleranza alla densità dell’acqua, alle variazioni di salinità e temperatura, alla variazione nella concentrazione dei nutrienti, etc…; apparato respiratorio efficiente e sistema immunitario rapido ed efficace; tassi riproduttivi e di crescita elevati; un comportamento sociale che permetta di sopportare alte densità di popolazione all’interno della stessa vasca; tolleranza alla manipolazione per tutte le operazioni manutentive.
E’ stata spiegata la scelta ecologica che ha sotteso l’inserimento nella Cellula del granchio di acqua dolce Potamon fluviatile, specie molto tollerante e con un buon tasso di riproduzione, per il quale la predazione antropica e l’inquinamento hanno ridotto notevolmente le popolazioni, soprattutto in Sicilia. Si è dunque evidenziato come, oltre all’aspetto alimentare, la Cellula offra anche la possibilità di intraprendere azioni di tipo conservazionistico, scientifico e commerciale, come per i pesci ornamentali delle specie Carassius auratus, Cyprinus carpio e Gambusia affinis utilizzati nelle altre vasche della Cellula.
In ultimo sono state esplorate le specie vegetali più efficaci nella coltivazione in sistema acquaponico: le piante a foglia verde che rendono molto bene in acquaponica insieme ad alcuni dei più popolari ortaggi con frutti, compresi pomodori, cetrioli e peperoni. E’ stato spiegato che, sulla base della richiesta di nutrienti, le piante si distinguono in: piante a bassa richiesta di nutrienti che comprendono le verdure a foglie verdi e le erbe, come lattuga, cardo, rucola, basilico, menta, prezzemolo, coriandolo, erba cipollina; piante con alta richiesta di nutrienti che comprendono frutti come pomodori, melanzane, cetrioli, zucchini, fragole e peperoni. Anche per le specie vegetali le caratteristiche per la produzione in regime acquaponico sono: un periodo di accrescimento veloce e breve, e fabbisogni nutritivi non elevati, e la loro elevata richiesta commerciale.
In ultimo, gli apprendisti hanno potuto sperimentare direttamente il concetto di cooperazione transfrontaliera grazie all’intensa giornata di chiusura del lavoro portato avanti nella realizzazione e monitoraggio delle Cellule Italiana e Tunisina, in cui i partner di progetto hanno mostrato i passaggi che hanno portato alla realizzazione di entrambe le cellule, evidenziandone le complessità attuative e le deviazioni rispetto alla progettazione iniziale dovuti alle difficoltà incontrate durante la costruzione della Cellula col sistema acquaponico. Al termine della formazione è stato rilasciato ai partecipanti un attestato di partecipazione.